Tre di una

Acqua
disseta, purifica, avvolge
fuoco
scalda, illumina, arde
terra
nutre, sostiene, ricopre.
Colei che è giusta
guida ogni cammino,
è in ogni dove
è acqua, fuoco e terra
e l’aria intorno a noi
dentro di noi
è il suo respiro.

Angelo
(30-Novembre-2019)

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Lo scudo

La vita nuova
queste le parol che mi trovai
dritte dinanzi a me
sullo scudo di un simil marzocco
mentre vagavo
alla ricerca di uno riparo
mentre vagavo
con lo panciabatta sottobraccio
mentre vagavo
con qualche fetta di finocchiona
alla ricerca di un posto sicuro
un posto dove consumar lo pasto
con gli occhi rossi e bassi
che alzai solo all’ultimo
prima di sbatter sullo scudo
con la mia lancia.
La vita nuova
e mi son fermato
la vita nuova
e mi son seduto
dietro lo padre dell’itali versi
dietro, poiché in altro loco
non ne sarei degno
allo fianco di quell’eterna dimora
che accoglierlo sul letto
non ha potuto.
Per quanto si possa esser soli
per quanto si possa esser afflitti
in qualsiasi momento
da qualche parte
ci si può ritrovare
dinanzi a uno scudo
che ci rimbalza a vita nuova.

Angelo
(01-Agosto-2013)

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Lo posto sul prato

No,
non mi sono perso
poiché può perdersi
solo colui che ha una meta.
Continua inesorabile
lo lento trascinarsi
dello corpo mio esausto
camminando
ancora e ancora
fino a quando le gambe
solcano la via percorsa
per li pesanti piedi
ormai conficcati come aratri
nella generosa carne della terra.
Vorrei un prato sul quale sedermi
e che qualcuna m’invitasse al suo fianco
avendomene riservato lo posto.

Angelo
(27-Luglio-2013)

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La spiga

La carezza verso l’alto è fluida
la spiga svetta nell’azzurro,
ma s’intinge nel sole
come un pennello.
Tutt’altro l’opposto
se la carezza volge a terra
che pur sembra casa sua,
ma ne oppone resistenza
a protezione d’un’avventata fine.
La spiga vien poi recisa
allo maturo tempo,
ma non lo suo,
mietuta per sostener la mano
che nella terra
nella forma di seme
l’aveva riposta donandone la vita.

Angelo
(06-Giugno-2016)

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Frammenti

Per saper di vivere
deve aver visto la morte,
per conoscere le tenebre
deve aver smesso di brillare,
ma se Lei fosse stata ovunque
non vi sarebbe stato nulla
nulla al di fuori di Lei
a mai avrebbe saputo d’esistere
poiché niente sarebbe stato diverso da Lei.
Dunque, come viver mai avrebbe potuto
se non negando se stessa,
frammenti, granelli, semi dispersi
talvolta propensi a ricongiungersi
spinti dall’ancestrale senso d’appartenenza
nostalgici,
talvolta isolati
alla ricerca
dell’indefinito.

Angelo
(01-Giugno-2016)

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