Ancora uno

Non ce la faccio più
poi un altro giorno
e non capisco come possa
averne sopportato ancora uno.
Una passeggiata in punta di piedi
sulle piccole note tremolanti
d’un’apparente timido pettirosso
che gioca a nascondino
col sole nei miei occhi
pronto a difendere il suo cespuglio
lui che non vive nei rovi.
Con quei grandi occhi
annuncia l’arrivo
d’un altro giorno.
Il sorriso
per averne avuto
ancora uno.

Angelo
(18-Febbraio-2020)

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Sorpresa

La sorpresa
è sempre nei nostri occhi
sta a noi emozionarci
oppure saper riconoscere
l’impronta
e classificarla
come qualcosa
di già visto
come qualcosa
di già vissuto
qualcosa che non merita più
la nostra attenzione.
Riconoscere è sminuire
sminuire la potenza
e trasformare lo straordinario
d’un’alba
in qualcosa d’ordinario
come un mattino qualunque.
Riconoscere è ignorare
ignorare la magia di quell’alba
giorno dopo giorno
solo perché già impressa
sugli occhi
come una vecchia orma sul fango.
Beati coloro
i cui occhi son fatti di sabbia
poiché ogni alba sarà una sorpresa!

Angelo
(10-Aprile-2019)

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Mano nella mano

La mia mano destra
intrecciata alla tua sinistra,
la mia mano sinistra
intrecciata alla tua destra,
i miei occhi
che ti sfiorano
e anticipano
naso, bocca
baci,
l’odore di te
dentro di me
l’odore di me
dentro di te
la distanza tra noi
voluta
alternata
solo per guardarti.

Angelo
(22-Marzo-2019)

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Semplicità

Mi sfugge
mi sfugge il senso
di sì tanta frenetica follia.
Puole lo rosso oblio nello di vitreo calice
unito allo sapor dello di grano campo
tra lo tepor delli ciliegi raggi
non esser già la chiar risposta?

Angelo
(10-Giugno-2013)

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La spiga

La carezza verso l’alto è fluida
la spiga svetta nell’azzurro,
ma s’intinge nel sole
come un pennello.
Tutt’altro l’opposto
se la carezza volge a terra
che pur sembra casa sua,
ma ne oppone resistenza
a protezione d’un’avventata fine.
La spiga vien poi recisa
allo maturo tempo,
ma non lo suo,
mietuta
per sostener la mano
che nella terra
nella forma di seme
l’aveva riposta
donandole
la vita.

Angelo
(06-Giugno-2016)

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il soffio

E’ il soffio tra le parole e il silenzio
non grido di gioia
non gemito di dolore
è un soffio più profondo
sommerso
dal quale non emerge nessun suono.
Parole che affiorano confuse,
ma si dissolvono
non appena emergono,
bollicine che si liberano dall’acqua
ed esplodono silenziose in aria.
Poi,
quando i pensieri prendono voce
pur non essendoci nessuno intorno
il suono diventa chiaro,
ma il senso disperso
in aria
da quel soffio.

Angelo
(25-Gennaio-2018)

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Obrigado

A un passo l’una dall’altra
la piazza dal cielo lilla
dove il suono delle campanelle di jacaranda
annuncia l’arrivo della calura
e la vicina dimora
degli spiriti liberati
col suo scarno bianco costato
che svetta nell’azzurro
da quando forza dirompente
scosse fino a liberarla
dall’umana visione
lasciandovi polvere e morte
portandovi luce e verdi pascoli.

Angelo
(13-Giugno-2017)

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